Premessa – Il progetto A Fado Story nasce da un’idea dei fratelli Nicola De Innocentis e Bruna De Innocentis, rispettivamente ingegnere delle telecomunicazioni e consulente GIS il primo, laureata in Beni Culturali la seconda.
L’idea è basata su un itinerario descritto all’interno della tesi ‘Centro Storico di Lisbona – un percorso di valorizzazione, 2017, B. De Innocentis’, la quale intende illustrare un percorso di valorizzazione all’interno del nucleo antico della città di Lisbona. La selezione dell’edilizia civile e religiosa è avvenuta in un’area caratterizzata dalla presenza dello sviluppo dell’antico e tipico genere musicale e popolare del Fado.
Un percorso di 9 tappe, presentato in 9 puntate al termine delle quali si offrirà la pubblicazione di una mappa interattiva, per scoprire geograficamente la sequenza dei fatti narrati durante il percorso.
1° Tappa – Capela de Nossa Senhora da Saúde
E’ un giorno di Ottobre, Lisbona attrae a sé ancora tanto sole, tanta estate e quell’incredibile vento fresco atlantico che rende piacevoli le alte temperature, normalmente più autunnali in questo periodo.
Un café curto, dona la carica giusta per approfittare del bel tempo e ritrovarsi nel mezzo della odierna multiculturalità di Martim Moniz, la rinnovata piazza della capitale, dedicata al leggendario guerriero che permise la reconquista di Lisbona dai Mori e che fa da esplanada all’antico quartiere della Mouraria.
Basta solo attraversare il marciapiede per ritrovarsi catapultati in questa rilassante passeggiata, fatta di storia, musica e colori. Decido di partire da un luogo di meditazione durante quel via vai cittadino: entro nel silenzio ovattato della piccola Capela de Nossa Senhora da Saúde. Costruita nel 1505 su iniziativa dei cannonieri della guarnigione di Lisbona, la cappella era dedicata a San Sebastiano, martire romano della fine del III secolo d.C. Ciò che sappiamo è che il 20 aprile del 1570, viene svolta la prima processione per la Madonna, la cui immagine si trovava, nell’oratorio del collegio degli orfani e nello stesso anno viene formata la rispettiva confraternita.
Nel 1661, per un’incomprensione tra gli amministratori del collegio e la confraternita di Nossa Senhora da Saúde., venne costruita una cappella di proprietà della confraternita. Ma, gli artiglieri che avevano contribuito alla costruzione della cappella nella Mouraria in onore di San Sebastiano, offrirono rifugio alla confraternita della Vergine, che accettò con la condizione che la cappella prendesse il nome di Nossa Senhora da Saúde e che l’immagine della stessa fosse collocata sull’altare maggiore. Le due confraternite vennero fuse con il nome di associazione di Nossa Senhora da Saúde e de São Sebastião, approvata dal Papa Alessandro VII, e il 20 aprile del 1662 l’immagine della Madonna, dopo la processione, entrò definitivamente nella sua nuova casa nella Mouraria. Eccola in fondo all’altare, col manto nero che protegge da secoli i propri fedeli accorsi ai suoi piedi.
Ciò che mi colpisce è la straordinaria presenza del colore azzurro appartenente agli antichi azulejos che fanno da cornice alle pareti di questa chiesetta. La sezione inferiore della navata, infatti, è rivestita da azulejos bianche e blu che raffigurano profeti con un paesaggio sullo sfondo. Nei pannelli vengono raffigurati: Naas, Abramo, Amina, Salomone, Tare e Isacco. Mi accomodo su una delle panche, immerso nei pensieri che si silenziano a poco a poco con l’assenza del rumore esterno. Dopo questo momento molto intimo, ritrovo nuovamente il caos della città, ma ho ancora addosso il religioso silenzio di quel luogo. Un luogo, dove provo ad immaginare i protagonisti del Fado interpretato da Carminho, a Bia (Beatrice) da Mouraria e il suo Chico, prossimi al matrimonio.
I due con poco e sotto la benevole protezione della Senhora da Saúde, si preparano al grande giorno. E intanto, nella Mouraria non si parla d’altro…